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  • Cos’è e come Funziona

La vendita En Primeur è una pratica di Bordeaux molto antica che si svolge sin dal 1800 ed è tutt’ora in voga, perciò parleremo al “presente” nell’esporre questa curiosa gerarchia di vendita.

Si articolava su tre livelli: lo Chateau vende al Courtier (intermediario) che a sua volta vende ai Negociant (circa 300 influenti mercanti) che attraverso la loro rete di vendita internazionale, vendono ai commercianti in tutto il mondo.

L’oggetto della negoziazione fra lo Chateau ed il Courtier è vino della vendemmia precedente non ancora pronto per l’imbottigliamento. Avviene perciò la prima transazione economica

Il vino quindi, passa di proprietà, ma resta ancora nella cantina di produzione sotto lo sguardo attento dell’enologo che garantisce ai proprietari la corretta maturazione per sviluppare un livello qualitativo ottimale.

Ancora in vasca o in botte, il vino passa nuovamente di mano e viene acquistato dai Negociant che però devono attendere almeno due anni, prima che il vino possa essere immesso “fisicamente” sul mercato.

Questo antico sistema consente agli Chateau di avere flusso di cassa, ai Courtier di rientrare immediatamente dei soldi spesi ed ai Negociant di avere una quantità di bottiglie del formato da loro scelto per poter soddisfare le richieste dei loro clienti.

La Place de Bordeaux può sembrare una pratica d’acquisto alla cieca, quasi un azzardo, ma in realtà, in tutti i vari passaggi di vendita sino all’imbottigliamento, gli acquirenti, i degustatori professionisti ed i critici, hanno la possibilità di valutare l’evolversi del vino attraverso i campioni di degustazione. In questo modo, gli acquisti saranno fatti attraverso una maggiore conoscenza del prodotto ed i critici potranno trasformare questi assaggi in punteggi offrendo attraverso le testate giornalistiche un’anticipazioni dell’andamento di quel vino sul mercato.

Nessun azzardo quindi! Soltanto la certezza di avere assegnazioni di vini introvabili che inevitabilmente appena immessi sul mercato, scompariranno immediatamente a causa delle piccolissime quantità prodotte. Certo, bisogna avere un po’ di pazienza se si vuole intraprendere questo tipo di “Investimento”, ma “l’acquisto en Primeur” può essere classificato fra gli investimenti in vino, una pratica prudente ma nel tempo redditizia.

Con la campagna En Primeur di Bordeaux che sta per cominciare potrete acquistare i vini di importanti e famosi Chateau di Bordeaux della vendemmia 2022 (che come già detto sono in botte).

Il loro prezzo sarà ovviamente più vantaggioso rispetto al prezzo a cui verranno rilasciati sul mercato nel primo semestre del 2025 e potrete anche scegliere il formato desiderato tra Bottiglie tradizionali, magnum, imperiali ecc ecc.

Questo sistema di vendita è certificato e garantito come quello che riguarda i “Futures” nel mercato finanziario. Infatti, una volta acquistato il vino En Primeur vi verrà consegnato “il certificato di proprietà” e la regolare fattura di vendita.

A tutela dell’acquirente, va ricordato che tutte le vendite dei Negociant riguardanti i vini En Primeur dovranno essere coperte da apposita Fidejussione bancaria da parte sua. Ciò garantisce che l’utente finale, in caso di particolari “imprevisti” possa essere risarcito attingendo da questo fondo: tutela al 100/100.

  • Come Partecipare e quali benefici si possono avere

Tramite Wine Wins, i nostri clienti potranno godere di tutti i vantaggi dell’acquisto En Primeur che abbiamo appena elencato e assicurarsi l’allocazione di alcuni dei più prestigiosi vini del mondo.

Contattandoci il cliente potrà avere una serie di informazioni e servizi:

    • Report climatici sulla vendemmia 2022
    • Tutti i punteggi dei più influenti critici enologici al mondo
    • Dati di mercato delle ultime 20 campagne En Primeur
    • La certezza del miglior prezzo attraverso il confronto delle offerte che Wine Wins opererà fra i principali Negociant con i quali è in contatto.
    • Potrete beneficiare della nostra consulenza se decideste di intraprendere un Investimento includendo nel vostro pacchetto vini en primeur.

Alcuni vini pur essendo di valore assoluto dal punto di vista storico ed organolettico, non sviluppano nel tempo performance rilevanti di prezzo. Ecco l’importanza della consulenza che Wine Wins potrà fornirvi: la scelta giusta qualora optaste per un acquisto di vini en primeur destinati al consumo futuro; saranno da considerarsi “un’eccellente bevuta” ed un motivo di vanto per essere riusciti ad ottenere l’assegnazione di vini tanto rari. Wine Wins si occuperà inoltre di farveli recapitare direttamente al momento del rilascio in bottiglia da parte della cantina.

Avrete tutte queste informazioni stando comodamente seduti in poltrona, penseremo a tutto noi!

    • I vini acquistati En Primeur non generano nessun costo di stoccaggio e mantenimento sino al momento del rilascio fisico sul mercato (nel caso della Primeur dell’annata 2022, il rilascio avverrà nel primo semestre del 2025) e non vi saranno addebitati costi di consegna se decideste di mantenere i vini in uno dei nostri magazzini termo-condizionati per poi rivenderli tramite il nostro servizio di Brokeraggio
    • Tutti i vini acquistati En Primeur potranno essere rivenduti anche prima che arrivino sul mercato, semplicemente potremo vendere per voi il certificato di proprietà.
  • Analisi delle Campagna En Primeur 2022

Andamento climatico e nuove tecniche di produzione.

Il 2022 sarà ricordato come uno degli anni più caldi mai registrati, con picchi di calore soprattutto a Giugno, ben al di sopra della norma e con una forte carenza di Piogge.

Se un’annata così fosse arrivata 10 o 20 anni fa, (ricordate il caldo eccezionale del 2003?) ora parleremmo di una vendemmia compromessa e di vini inevitabilmente considerati “cotti” e poco inclini all’invecchiamento. Ma parliamo dell’annata 2022 e quindi, scordatevi tutto questo.

Grazie all’esperienza maturata dagli enologi e agronomi Bordolesi negli ultimi anni (le ultime vendemmie a parte la 2021 sono tutte state molto calde) sono cambiate molte cose sia in vigna che in cantina. Ciò ha permesso di realizzare grandi vini e di proclamare l’annata 2022 come una delle più belle degli ultimi anni, tanto da essere paragonata ad annate Bordolesi considerate dai critici “pietre miliari”: stiamo parlando della 2009 e della 2019.

L’osservazione della Natura e l’esperienza, hanno fatto modificare agli agronomi il modus operandi in vigna.

Mantenendo più foglie sulle piante in modo da proteggere gli acini e non farli scottare dal sole, hanno diminuito l’esposizione diretta ai raggi solari.

Considerando il problema della siccità, di non immediata risoluzione, i nuovi impianti in vigna vengono ormai tutti eseguiti in modo da non esporre le vigne a Sud. Inoltre tutti gli Chateau mantengono inerbito il terreno tra i filari in modo da catturare la poca pioggia che cade e mantenere più freschi i terreni.

Ormai tutte le cantine hanno ridotto le temperature ed i tempi di fermentazione che sono diventati più brevi. Per ottenere una giusta concentrazione del vino operano a temperature molto più basse evitando un precoce deterioramento del vino.

Anche l’uso di Botti meno tostate, dona al vino una leggerezza di sentori e non una marcata fragranza di tostatura ed affumicatura.

Tutte queste pratiche e tante altre ancora, hanno permesso ai migliori produttori di dar vita a vini che si preannunciano concentrati ma non “cotti”, potenti ma non pesanti e soprattutto con una buona dose di tannini che li aiuterà a resistere per decenni: questo è quello che ci si aspetta da un grande vino di Bordeaux.

  • L’importanza dei punteggi

È innegabile che il successo dei vini di Bordeaux e degli Chateau che li realizzano è sempre stato dipendente dalla critica enologica soprattutto dopo l’avvento di Robert Parker alla fine degli anni 70 del secolo scorso. Con l’uscita di scena definitiva di Parker nel 2019, gli acquirenti e i mercanti di vini di Bordeaux sono rimasti orfani di un punto di riferimento importante anche se a volte ingombrante.

Da notare che i tre critici attuali più influenti del mondo enologico sono stati in passato (nel caso di Kelley nel presente!) figure di spicco della rivista di Rober Parker. 

Da un recente sondaggio di Liv-Ex (London International Vintners Exchange) è emerso che ora, il critico più influente per i vini Bordolesi è Neil Martin (Vinous) seguito a breve distanza da William Kelley (Robert Parker.com) e Lisa Perotti Brown (The Wine Indipendent) al terzo posto.

L’annata 2022 non è ancora stata assaggiata dai maggiori critici del settore. L’unico che ha già redatto la sua tabella con punteggi, è James Suckling; da tenere in considerazione ma da non prendere come riferimento in quanto è noto che per i vini di Bordeaux Suckling non sia particolarmente seguito.

Purtroppo dovremmo aspettare qualche giorno per avere più opinioni dai critici sopra citati.

Al momento però possiamo analizzare l’annata basandoci su dati reali che prendono in esame l’andamento climatico non in generale, ma nella particolare sottozona nella quale si producono i vini oggetto del nostro interesse.

Possiamo inoltre avere certezze su alcuni Chateau che negli ultimi anni hanno fatto vedere miglioramenti impressionanti e che mantengono, per politica aziendale, i prezzi sempre molto bassi rispetto ai competitor e quindi forniscono un maggiore margine di incremento nel tempo.

È sotto gli occhi di tutti che tenute come Carmes Haut Brion, Figeac, Calon Segur, Canon e Beychevelle siano i fautori di alcuni dei vini più acclamati degli ultimi anni e che, a dispetto di alcuni Chateau più blasonati, abbiano mostrato performance di prezzo veramente significative. Non abbiamo motivi per pensare che anche questa vendemmia non porti vini memorabili.

 

Conclusioni

Le campagne En Primeur degli ultimi anni non hanno avuto il successo raggiunto anche solo un decennio fa, ma va detto che questo tipo di commercio va attualmente inserito in un contesto di cambiamento radicale che il mercato dei Fine Wine ha subito negli ultimi anni. Vari sono i motivi, uno lo sviluppo del mercato che ormai è in costante allargamento ed i collezionisti e gli appassionati del vino (che prima si dirigevano esclusivamente sulla Borgogna, Bordeaux Italia e California) ora hanno molte più regioni a cui guardare per avere vini di alto livello. Infatti sempre più produttori sono spronati dai competitor sul mercato, a lavorare meglio e a produrre vini con una loro identità ed un preciso carattere che possa essere costante e riconoscibile.

 A queste motivazioni, bisogna anche aggiungere che la Cina non ha più il traino di qualche anno fa e che la situazione geo-politica mondiale non aiuta di certo a fare programmazioni a lungo termine.

Una certezza però è incontestabile: la stabilità e la liquidità dei vini di Bordeaux è inarrivabile per qualsiasi altra denominazione, il valore dei grandi vini di Bordeaux e la loro proverbiale longevità, li rende particolarmente adatti all’investimento a medio-lungo termine.

Per concludere dobbiamo anche osservare che se confrontati con i Grand Cru di Borgogna i grandi vini di Bordeaux, a parte rare eccezioni, hanno un prezzo decisamente più favorevole e quindi consentono anche una maggiore differenziazione all’interno di un pacchetto di investimento facendo ridurre i rischi.

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