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Volendo dare una data alla nascita della critica enologica moderna potremmo indicare 1976, anno in cui un noto commerciante di vini britannico organizzò la degustazione che divenne famosa con il nome di “Giudizio di Parigi”. A questo avvenimento, furono chiamati in veste di degustatori 11 esperti del vino francese, scelti tra i nomi più illustri. Lo scopo della degustazione era far conoscere i vini Californiani, sia bianchi che rossi, mettendoli a confronto con famosissimi vini francesi di note Maison.

Steven Spurrier, mercante britannico, non avrebbe mai immaginato che questa degustazione e soprattutto il risultato che ne scaturì avrebbe cambiato per sempre il mondo del vino. Furono messi a confronto vini in maniera semi-cieca, ovvero i degustatori conoscevano le etichette da recensire ma non sapevano in quale ordine gli sarebbero stati serviti, poiché le bottiglie furono coperte e quindi non riconoscibili.

Furono giudicati Dieci Chardonnay e Dieci tagli bordolesi a base cabernet sauvignon equamente divisi tra California e Francia. Il risultato fu devastante per i francesi: tra i bianchi vinse lo Chardonnay Napa Valley di Chateau Montelena e tra i rossi il cabernet sauvignon di Stag’s Leap Wine Cellar sempre della Napa Valley.

Da questa data in poi, si cominciarono a considerare i vini Californiani e anche altri vini di altre zone del mondo che ancora non erano arrivate alla ribalta, Italia compresa.

Nel 1978 un giovane avvocato americano con la passione per il vino, di nome Robert Parker fondò una rivista chiamata The Baltimore-Washington Wine Advocate che dall’anno seguente prese il nome più semplice di The Wine Advocate. I primi anni non ebbe un grande seguito, ma non demorse e si concentrò sulla degustazione di vini di Bordeaux e della California raggiungendo ottimi risultati. Nel frattempo, Parker aveva già creato una piccola rivoluzione cambiando la scala di giudizio de vini. Prima di allora, i vini erano giudicati su una scala di 20 punti mentre Parker diede origine al punteggio in centesimi, che da quel momento in poi fu il principale metodo di valutazione. Nel 1983 arrivò la svolta quando pubblicò i suoi punteggi sui vini di Bordeaux dell’annata 1982. L’annata presa in esame era considerata da tutti i recensori dell’epoca come modesta e poco incline all’invecchiamento. Parker invece la accolse come grandiosa e longeva… la storia darà ragione a lui. L’annata 1982 è tuttora considerata una delle più grandi del secolo e i Bordeaux di questa annata sono ancora ricercartissimi. Da quel momento in poi, Parker divenne il “Guru” del vino, avendo il potere, con i suoi punteggi, di cambiare le sorti commerciali di intere aziende e addirittura di intere zone vinicole. Da molti considerato come la causa dell’innalzamento dei prezzi dei grandi vini di Bordeaux e California, fu più volte tacciato di dubbia imparzialità nei confronti di alcune Maison. Una cosa è certa, senza di lui probabilmente il mondo del vino non sarebbe stato lo stesso. Nel 2012 fece un passo in dietro e lasciò la direzione di The Wine Advocate a Lisa Perotti Brown, allora capo redattrice. Nel 2017 cedette il 40% al gruppo Michelin che perfezionò l’acquisizione totale di The Wine Advocate nel 2019. Robert Parker si ritirò, non occupandosi più di vino se non per bere i grandi vini della sua immensa cantina privata.

Altri nomi importanti della critica enoica odierna sono:

Jancis Robinson                                                                                                                                                                           Indubbiamente la donna del vino più importante, la prima Master of Wine* al mondo che non provenisse direttamente dal commercio o produzione di vino. Curatrice di una famosissima rubrica settimanale sul Financial Time e consulente per la cantina della famiglia Reale. Insieme a Hugh Johnson scrisse Atlante dei vini del Mondo, considerato da molti come uno dei libri sul vino più importanti, con decine di ristampe in tutto il mondo. Unica tra le giornaliste enoiche a dare punteggi in ventesimi.

Neal Martin                                                                                                                                                                                               Dopo aver girato il mondo come manager di un’importante multinazionale in Giappone cominciò a collaborare con un noto importatore di vini. Da quel momento nacque la sua passione per il vino, che lo spinse in pochi anni a diventare una delle penne più influenti del panorama mondiale, a collaborare con Robert Parker e poi a diventare Senior Editor di Vinous. È stato di recente eletto come il critico più influente per i vini di Bordeaux da un panel di importanti commercianti di vino.

Antonio Galloni                                                                                                                                                                                           Non lasciatevi influenzare dal nome, Galloni è Americano ed è considerato uno dei più influenti critici enologici in attività. Grande conoscitore di vini Italiani e Francesi. Innamorato dei vini Piemontesi, ha sicuramente aiutato il Barolo e il Barbaresco a raggiungere i palcoscenici internazionali che meritavano da tempo. Ha collaborato per molti anni con Robert Parker e nel 2013 ha fondato una sua rivista chiamata Vinous in cui offre grande spazio i vini italiani.

James Suckling                                                                                                                                                                                          Americano con base a Hong Kong da molti anni. Dopo una lunga carriera per la rivista Wine Spectator, nel 2010 fondò il suo portale web: jamessuckling.com, in cui vengono recensiti vini da tutto il mondo. Insieme a Antonio Galloni è il più illustre sostenitore della qualità dei vini Italiani. Suckling è molto seguito anche nel mercato asiatico vivendo da molti anni a Hong Kong.

Richard Juhlin                                                                                                                                                                                         Critico Svedese specializzato nello Champagne. Considerato unanimemente il più importante divulgatore e degustatore di bollicine francesi. Grazie al suo sito web, The Champagne Club, da anni racconta di Champagne e pubblica le sue degustazioni. In carriera ha degustato più di 13.000 champagne spesso in annate incredibilmente vecchie. Nel 2013 ha ricevuto la “Legion d’Onore” dal presidente francese Hollande per la sua instancabile promozione dello Champagne nel mondo.

*Associazione britannica per la formazione professionale sul vino, riconosciuta a livello internazionale

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