Analisi, consigli e curiosità
Il mercato dei vini di Bordeaux non sta di certo attraversando il suo periodo migliore ma, ironia della sorte, la qualità dei vini non è mai stata così alta.
Fino al 2011 Bordeaux aveva la quasi totalità della quota di mercato dei Fine Wine. Poi, una serie di annate minori come, ad esempio, la 2011/2012/2013/2014 ed un aumento non controllato dei prezzi ha fatto si che altre zone vinicole di prestigio abbiano cominciato a “rosicchiare” quote importanti di mercato. La Borgogna è salita alla ribalta, l’Italia ha visto aumentare l’interesse dei collezionisti e commercianti per i suoi vini e lo Champagne ha smesso di essere il vino della festa per diventare finalmente un vino a tutti gli effetti.
Rimane comunque il fatto che la vendita En Primeur dei vini di Bordeaux suscita sempre grande interesse di pubblico e critica. Lo abbiamo già spiegato tante volte ma farò un breve riassunto di che cos’è la vendita En Primeur. In maniera molto sintetica possiamo dire che è un sistema di vendita che consente di comprare i vini dei più importanti Chateau di Bordeaux quando ancora non sono ancora “fisicamente” usciti sul mercato. In pratica si acquistano dei “Future” dei vini della vendemmia precedente all’anno in cui si svolge la Primeur. Nella campagna del 2025 quindi si acquistano i vini della vendemmia 2024. I vini sono ancora presso i produttori e lo saranno fino al primo semestre del 2026. Acquistando vini En Primeur si può accedere ad allocazioni altrimenti difficili da avere. Spesso si ha accesso anche a prezzi più bassi rispetto all’acquisto tradizionale.
In questi giorni a Bordeaux si sta tenendo la settimana degli assaggi. A queste giornate partecipano i grandi mercanti e i critici che poi stileranno le liste degli assaggi con relativi punteggi. Inutile dirvi che i punteggi influiscono in maniera sostanziale sulle vendite dei vini. Quelli che riceveranno i punteggi migliori saranno anche quelli più cercati e desiderati. Per i grandi vini di Bordeaux e quindi per i castelli più celebri, il punteggio dovrebbe superare i 97/100 affinché possa attrarre gli acquirenti.
Uno sguardo all’annata 2024
È stata un’annata molto travagliata, piogge consistenti in Giugno e Settembre hanno complicato le operazioni di vendemmia. L’umidità ha fatto prosperare la Peronospora che è un fungo molto dannoso che limita la produzione e mette a dura prova le piante. Il raccolto è stato uno dei più bassi degli ultimi vent’anni ma la qualità sembra essere buona. Certo non sarà ricordata come l’annata del secolo ma i primi assaggi sembrano confortanti. Dobbiamo anche dire che viste le condizioni del mercato avverse, con gli USA come primi acquirenti in forte difficoltà, il calo della produzione potrebbe esser una buona notizia.
Nel primo grafico potrete vedere una comparativa tra 35 annate, catalogate in base all’andamento atmosferico del vintage. In grassetto l’annata 2024 catalogata come umida e calda.
Nel grafico sottostante potrete vedere le basse rese della vendemmia 2024 confrontate con le vendemmie precedenti. Salterà all’occhio il fatto che le rese sono comunque molto più basse negli ultimi anni rispetto agli anni a cavallo del 2010 e cioè gli anni di massima espansione del mercato per i Claret Bordolesi.


In anni difficili servono scelte oculate
Se c’è una cosa che rende semplice investire sui vini di Bordeaux, è la grande mole di dati e notizie a disposizione. Punteggi critici di almeno 10/15 testate di cui due sono quelle che “spostano” il mercato: Robert Parker (Wine Advocate) e Vinous con Neal Martin che è considerato il più autorevole critico per i vini Bordolesi.
Dati di mercato precisi e con una profondità inimmaginabile per altre denominazioni, rendono più semplice prendere decisioni oculate e ragionate.
Mai come ora è fondamentale non farsi prendere dalla euforia e dal desiderio di accaparrarsi i vini più blasonati. È fondamentale valutare in modo asettico i dati in nostro possesso e proiettarli nei prossimi anni tenendo conto di una possibile recessione economica. I veri vincitori della campagna En Primeur 2025 saranno quei vini che otterranno ottimi punteggi e che usciranno a prezzi corretti. I punteggi ed i prezzi dei vini non sono ancora disponibili ma possiamo comunque stilare una lista dei vini su cui focalizzarsi. Analizzando le annate precedenti e le performance di alcuni vini, possiamo dire con una certa sicurezza che questa sarà un’annata in cui “puntare” su gli astri nascenti. Nomi già molto conosciuti ma non ancora arrivati nell’olimpo dei grandissimi.
I nomi da tenere sotto stretta osservazione sono:
- Les Carmes Haut Brion (Pessac Leognan)
- Lafleur (Pomerol)
- Canon (St. Emilion)
- Rauzan Segla (Margaux)
- Haut Batailley (Pauillac)
Questi cinque Chateau sono quelli che negli ultimi anni hanno avuto le migliori performance sia in termini di prezzo che di qualità. A parte Lafleur che ha quotazioni molto alte a fronte però di una micro-produzione, gli altri quattro Chateau hanno una politica di rilascio molto intelligente con prezzi equi che insieme agli alti punteggi gli hanno fatto guadagnare molto pubblico. Due di questi Chateau li abbiamo già trattati nelle precedenti campagne En Primeur con ottimi risultati e si tratta di Les Carmes Haut Brion e Canon.
Quest’anno vi proporremo sicuramente alcuni di questi vini e vi aggiorneremo appena saranno resi pubblici i punteggi e le date di rilascio.


