Ora è ufficiale, dopo mesi di “rumors” è arrivato il comunicato stampa che ufficializza la collaborazione tra Ferrari Spumanti, gloriosa casa spumantistica italiana e Cyril Brun, ex Chef de Cave di Charles Heidsieck e Veuve Cliquot.
È un fatto clamoroso senza precedenti: mai uno Chef de Cave d’Oltralpe ha lasciato la regione più blasonata al mondo nella produzione di vini rifermentati in bottiglia, per cimentarsi nella produzione di metodo Classico Italiano. Anche a chi non conosca Cyril Brun questa notizia non potrà passare inosservata, ma per chi segue il mondo del vino, la scelta da parte di Ferrari Spumanti di questo Chef in particolare, non potrà che creare un immenso entusiasmo perché il personaggio in questione è uno dei più acclamati e richiesti in circolazione. Ha vinto per ben due volte il premio “Sparkling Winemaker of the Year” conferito da International Wine Challenge. Il suo impegno ha dato vita ad alcuni Champagne iconici come ad esempio Champagne Charlie di Charles Heidsieck riportando alla ribalta (dopo ben 37 anni) la storica Cuvèe dedicata al fondatore della Maison
Nel 2022 avevamo già dato notizia di un altro avvenimento storico, ovvero la collaborazione (solo come consulente esterno) di Richard Geoffroy con Bellavista, storica azienda di Franciacorta. Anche in quel caso abbiamo approvato la scelta della cantina italiana, perché Geoffroy è colui che ha portato lo Champagne ad un livello superiore. Ha creato per Dom Perignon capolavori come P2 e P3, ottenendo un vino capace di sfidare il tempo imponendo soste in cantina ultradecennali sino ad ora impensabili. Ha così rivelato al mondo la sorprendente longevità dei grandi Champagne.
Nel comunicato stampa che annuncia il passaggio dello scettro, Matteo Lunelli -presidente e AD di Ferrari- ringrazia per la lunghissima collaborazione l’enologo uscente. Ruben Larentis infatti ha guidato il team enologico per ben 37 anni ed ha portato Ferrari ad ottimi risultati che guardando indietro, sarebbero stati considerati impensabili al momento del suo ingresso in azienda.
L’avvento di Cyril Brun non fa altro che confermare l’ottima reputazione che i grandi spumanti italiani hanno già raggiunto, tanto da creare interesse nei “grandi” dell’enologia. Una sfida entusiasmante che potrebbe creare un precedente e cambiare per sempre la spumantistica italiana.
Non ci resta che fare i complimenti alla famiglia Lunelli e un grande “in bocca al Lupo” a Brun per la sua nuova avventura.
Come sempre nel mondo del vino e ancor di più negli spumanti, prima di vedere i risultati dovremmo aspettare anni……..ma questo, gli amanti del vino lo sapranno già.